di Pietro Spataro
La domande, senza tanti giri di parole, sono queste. E' davvero un affare privato che il premier di un paese democratico venga accusato dalla moglie di "frequentare le minorenni"? E che lei chieda il divorzio perché oltretutto lo considera una "persona che non sta bene"? Ovviamente no, ci mancherebbe. E' un affare politico di prima grandezza. Eppure scivola via come fosse l'ennesima puntata del grande fratello o suscita le reprimende di qualche editorialista guerriero della privacy. Ultimo in ordine di arrivo è Pierluigi Battista che sul Corriere della Sera di martedì 5 maggio ha messo alle strette il nemico pubblico numero uno: l'opposizione. Il problema, per lui, non è questo premier che gioca a dadi con la morale ma il leader del Pd Dario Franceschini che ha osato lanciare l'allarme sul degrado morale di un uomo che è portatore di un immenso conflitto di interessi.
Verrebbe da dire: poveri noi. Perchè la stessa teoria della "intangibilità del privato" l'abbiamo sentita ripetere in diverse versioni sui giornali, in tv e nei commenti degli uomini del capo. E però: come si fa a giudicare fatti privati certe accuse così brucianti che in altri paesi avrebbero fatto tremare il palazzo e distrutto consolidate carriere politiche? E infatti il premier ha dato la più plateale conferma della pubblicità di questa storia: se n'è andato a Porta a Porta e ci ha sbattuto in faccia i suoi vizi privati sulla tv pubblica. Più chiaro di così.
Il fatto è che l'etica della politica - la grande questione morale delle democrazie moderne - non è un problemino da poco, tantomeno per Silvio Berlusconi. Da un uomo che governa il paese e fa le leggi che toccano le nostre vite uno pretende comportamenti irreprensibili e sobrietà. E invece qui ci tocca assistere a uno spettacolo sempre più indecente difronte al quale molti (troppi, soprattutto tra i commentatori) tirano dritti. «In Italia non c'è più capacità di indignarsi» ha spiegato all'Unità il corrispondente del Time. Detto da un giornalista straniero ferisce ancora di più. Forse ha proprio ragione Veronica Lario: che strano questo paese che tutto concede e tutto giustifica al suo imperatore.