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Il Pd e i lavoratori

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di Pietro Spataro

 

Uno in più

Da oggi sei un esubero quindi

non sarai più esuberante

perchè non trovi alcun motivo

o eccitazione nel vederti

tagliare via come escrescenza

Non hai nemmeno un nome certo

- operaio, licenziato, uomo

in mobilità, disoccupato? -

Avessi fantasia nel disperato

faresti di te un'ode o un canto

nuovo pastore errante

nella modernità che lascia

residui, rifiuti o annullamenti

della vita resti significanti

 

***

 

Tra qualche mese più di due milioni di lavoratori perderanno il posto: uno su dieci. C'è poco da scherzare, il dramma è tra noi perché toccherà noi stessi o qualcuno che ci sta accanto. La crisi sta mordendo: travolge vite e destini personali. C'è una generazione che non vede il futuro. Sarà dura e a poco serviranno i cinque miliardi stanziati da Berlusconi, solo un quarto di quanto messo in campo dagli altri paesi europei.
Noi abbiamo apprezzato il primo gesto simbolico compiuto dal nuovo segretario del Pd, Dario Franceschini. Il giuramento sulla Costituzione del papà partigiano ha dato del Pd un'immagine di forza radicata nella migliore storia d'Italia. È stato sottolineato un tratto importante della sua identità: l'antifascismo. Proprio per questo vorremmo chiedere a Franceschini (che ieri al Tg1 ha già proposto aiuti per chi perde il posto e per i precari) un altro gesto simbolico. Per dire con più forza che il Pd è il partito dei lavoratori e di quei precari che stanno per diventare disoccupati.
Serena, una "co.co.co" ministeriale, ha detto a questo giornale: "Vorrei sposarmi, avere un figlio. Ma anche il mio ragazzo è precario e allora non posso che vivere con i miei genitori e mettere i sogni nel cassetto". Ma noi non vogliamo che milioni di ragazzi mettano i loro sogni nel cassetto. Se il Pd vuole parlare al cuore dell'Italia che non ce la fa, allora serve inventarsi un'altra immagine simbolo. Franceschini saprà scegliere il modo giusto. Noi gli suggeriamo due indirizzi, dove lavorano centinaia di precari a 900 euro al mese: "Call and Call" a Milano e "Atesia" a Roma. Vada tra quei ragazzi e dica semplicemente loro: noi stiamo con voi, siamo il vostro partito.
Allora, per la seconda volta in pochi giorni, il paese capirà meglio che cosa è il Pd.
pspataro@unita.it

 

 

Ps. Il titolo di questo blog, Giubbe Rosse, è così evocativo che molti sicuramente ci troveranno un riferimento politico e questo ovviamente non ci dispiace. Ma per onestà dobbiamo dire che l'idea nasce pensando a un famoso Caffè di Firenze dove amavano riunirsi poeti e scrittori a discutere di arte e letteratura, della vita, del presente e del futuro. Come quello, anche questo è uno spazio di dialogo. Quindi: avanti, l'ingresso è libero.


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