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L'onorevole Angelino non lo sa

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Chissà se lo avrà capito. Chissà se riuscirà a comprenderne il significato. Chissà se saprà che cosa è la divisione dei poteri. Chissà se si renderà conto che la Giustizia è una cosa seria e non va scambiata per gli affari personali dell'Uomo della Provvidenza. All'onorevole Angelino (Alfano) gli saranno fischiate le orecchie a sentire le osservazioni di Napolitano.
Primo: "L'autonomia e l'indipendenza della magistratura costituiscono principi inderogabili in rapporto a quella divisione tra i poteri che è parte essenziale dello Stato di diritto".
Secondo: "Qualunque modifica costituzionale deve essere ispirata al principio della ricerca di un'ampia condivisione, che deve comprendere anche la definizione di puntuali orientamenti per le leggi ordinarie attuative della riforma costituzionale».
Terzo: "L'apertura di un confronto deve costituire terreno di impegno per tutte le forze politiche e culturali e in particolare per tutte le componenti del mondo della giustizia: ferma restando la necessità che un tale confronto avvenga senza pregiudiziali e con la massima disponibilità all'ascolto e alla considerazione delle diverse impostazioni e proposte".
Capito, Angelino? Esattamente il contrario di quel che lei sta facendo spalleggiando il suo Signore nel vergognoso e pericoloso attacco alla magistratura. Il contrario esatto della ricerca di ogni legge o leggina che metta in salvo il medesimo Signore. Il contrario esatto di quel che dovrebbe fare un ministro della Giustizia (di tutti) e non dell'Ingiustizia di Uno. L'onorevole Angelino, diciamo la verità, somiglia più a un avvocato che a un ministro. Nessuno gli ha spiegato che non è il difensore del premier ma il garante della regola che la legge è uguale per tutti. Non c'è verso, non lo capisce proprio. Poche storie, quella "riforma epocale" è solo una maledetta vendetta contro chi osa indagare sul Signore e una pericolosa disarticolazione dello stato di diritto. E la dimostrazione è il vergognoso voto sul conflitto di attribuzione per il caso Ruby passato alla Camera per soli 12 voti.
Insomma, vanno fermati. Le piazze di oggi e dei prossimi giorni saranno un primo segnale forte. L'opposizione deve inventarsene di tutti i colori per fermare l'onorevole "Angelino ad personam" e i suoi sodali.
Diciamola tutta: noi che siamo di sinistra all'onorevole Angelino i preferiamo di gran lunga l'onorevole Angelina, quella interpretata magnificamente da Anna Magnani. Lei combatteva per i più deboli e i più poveri delle borgate romane. Altro che Signori e Cavalieri.

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