Pensate che strano. A Berlino c'è un ministro, tal Karl-Theodor zu Guttenberg, che è stato pizzicato sul fatto. Tre anni fa aveva ottenuto un dottorato con una tesi scopiazzata. Un giornale (un giornale, eh) lo scrive e il signore in questione rinuncia al titolo di studio. Poi i giornali (i giornali, eh) hanno insistito e il ministro è stato costretto a dimettersi. Non è che ci abbia pensato chissà quanto: scoperto all'inizio dell'anno, tra campagna di stampa e accuse in due mesi si è messo in pensione. Ma non è il solo che adotta questo comportamento nella libera Europa di cui l'Italia pare faccia parte. In Francia la ministra Alliot-Marie ha lasciato la sua postazione agli Esteri perché si era fatta ospitare (ben prima delle rivolte) dall'entourage del premier tunisino Ben Ali durante un viaggio. In Svezia il ministro della Cultura Cecilia Chilo ha occupato la sua poltrona solo per dieci giorni perché s'è scoperto che pagava la baby sitter in nero e non era in regola con l'abbonamento tv. In Inghilterra il ministro Jacqui Smith ha fatto la stessa fine perché aveva messo in nota spese la ricevuta per due film porno ordinati dal marito sulla pay tv.
Pensate che strano. Qui da noi un premier accusato di concussione, prostituzione minorile e vari altri reati per il caso Mills e per I diritti tv di Mediaset (e non per aver pagaro in nero il suo giardiniere) resta incollato alla sua poltrona e anzi grida al complotto comunista, ai giudici politicizzati e usa come scudo il voto popolare che considera come un lasciapassare per qualsiasi nefandezza. E nessuno che riesca a fargli cambiare idea.
C'è davvero da vergognarsi, perché questi episodi dimostrano quanto ormai sia basso il nostro senso di legalità e di giustizia e quanto la cultura della destra, che un tempo era paladina della Legge dellOrdine e dello Stato, sia finita dentro la deriva degli impuniti. Non ci resta altro da fare (in attesa di un improbabile sussulto di legalità) che consigliare al nostro premier di leggersi quella tesi copiata dal ministro tedesco. Era dedicata al “dibattito costituzionale negli Usa e in Germania”. Che ci tocca fare, a noi italiani perduti nel mare dell'indecenza...