di Pietro Spataro
Le cariche dello stato si dividono in due ormai. La seconda, cioè il presidente del Senato, fa il maggiordomo. La terza, cioè il presidente della Camera, forse ha capito che Berlusconi sta perdendo consensi in basso e in alto e corre ai ripari. Diciamo forse perché poi è bene mantenere un certo dubbio perché Fini è anche quello che ha detto sì alla proposta del processo breve. Ed è anche quello che nel corso degli anni ha tante volte menato fendenti per poi tornare nella "casa del padrone".
Però cari lettori le differenze tra Fini e Schifani sono ormai clamorose. Faremmo volentieri a meno di parlare di Schifani se non fosse che, per strane coincidenze del destino e della natura politica, questo signore siede sullo scranno di Presidente del Senato. Che come sapete è la seconda carica dello Stato dopo quella del Presidente della Repubblica. Ebbene, il Presidente Schifani si comporta sempre più spesso come il Portavoce del Capo (e fa spesso concorrenza a Angelino Alfano che invece di fare il ministro della giustizia fa il ministro della giustizia di Berlusconi). Quasi come il suo Maggiordomo preferito. Desidera il signore? Vuole che le porti i giornali? Vuole che faccia una dichiarazione di suo gradimento? E in questo modo "gentile" di svolgere il suo ruolo dimostra a che livelli bassi è arrivata la considerazione per le istituzioni di questa destra italiana. Un tempo quando c'era la Dc (guardate se ci tocca anche avere nostalgia della dc e del suo strapotere!) i presidenti del Senato facevano i presidenti del Senato. Fanfani per esempio che lo fu quando suo dirimpettaio era Pietro Ingrao mica scendeva in campo a gamba tesa a proteggere il suo segretario o il suo partito.
Invece il Nostro Portavoce Maggiordomo non si risparmia mai. L'ultima è stata talmente grossa che persino il capo è stato costretto a smentirla in qualche modo. Perché Schifani per fare un favore al Cavaliere ha fatto sapere a tutti (a Fini, a Tremonti e a quelli che ormai scalpitano dentro il governo) che se si continua a litigare nella maggioranza si va al voto.Ha detto proprio così: elezioni anticipate. Insomma: state attenti a quel che fate. Questa osetta il Nostro l'ha detta mentre il Capo dello Stato (che come si sa è titolare dello sciogliemento delle Camere secondo la Costituzione) era all'estero. Bel colpo, signor Portavoce! Un bel calcio a Napolitano e un aiutino a Berlusconi che sta navigando ormai da giorni in cattive acque.
Noi che pensiamo che la democrazia sia la democrazia e soprattutto sia una cosa seria e che le istituzioni vadano rispettate, crediamo sia giunto il momento di far sapere a tutti i maggiordomi di Arcore che non permetteremo che si facciano a pezzi le regole della convivenza e che si usino incarichi pubblici di grande responsabilità per scopi di partito o privati.
Seguiamo per questo con grande attenzione e immensa curiosità il cammino di Gianfranco Fini. Ora pensate un po che si grida allo scandalo perché il presidente della Camera osa dire che il "consenso non dà immunità" e che uno che pretende di comandare da solo si comporta quasi come un "monarca assoluto". Affermazioni talmente gravi che hanno spinto il ministro Scajola (quello che internderci che ha dato del rompicoglioni a Marco Biagi) a dire che Fini è fuori dal Pdl. Tra un po' vedrete che lo cacceranno via!
Insomma la destra è ormai allo sbando e non è il momento della resa. Soprattutto vogliamo che gli italiani non siano contagiani della grande assuefazione per la quale ormai si considera tutto normale e tutto da sopportare. Già ci sono molti segnali. Cerchiamo di impedirlo. E allora, avanti dite la vostra.