di Pietro Spataro
Che tocca fare in Italia per avere delle idee e scriverle. Bisogna rischiare la vita, guardarsi alle spalle, uscire di notte. Bisogna sopportare gli attacchi del ministro della Polizia in persona, uno degli uomini più potenti d'Italia. Quelli del presidente del Consiglio, l'uomo più potente d'Italia. E quelli del giornale di famiglia che, non contento delle minacce della camorra allo scrittore, ora raccoglie le firme contro. Contro un ragazzo libero che ha una sola colpa: parlare e scrivere. Dire la sua. Pensare. Combattere. Resistere. Una fatwa si aggira per l'Italia, la fatwa del pensiero unico, delle idee al comando del capo. Chi tocca i fili muore. Chi tocca i fili resta solo e nella solitudine lentamente muore. E allora spezziamo questo assedio. Diciamo ai signori della fatwa che la libertà è avere delle idee e dirle e raccontarle e urlarle. Fermiamo questo orrendo gioco al massacro. Fermiamo gli apostoli del fondamentalismo in nome del Padrone. L'Italia è un paese libero, tanti ragazzi sono morti per darci questa libertà. Non può essere un Cavaliere e i suoi seguaci a farci stare zitti. Noi stiamo con Roberto Saviano.Noi siamo Roberto Saviano.
pspataro@unita.it