Quel signore che ha fatto affiggere in tutta Milano quei vergognosi manifesti "Via le Br dalle Procure" e che fino a qualche giorno fa nessuno conosceva (probabilmente nemmeno i suoi sostenitori) dovrebbe farci la cortesia di mettersi in pensione. Perché uno al quale viene in mente una cosa del genere non solo non ha diritto a essere candidato per il Comune (ovviamente con il Pdl a sostegno della signora Moratti), ma nemmeno per il condominio di casa sua. Uno che non sa che magistrati di quella Procura (e di tante altre Procure d'Italia) dalle Br furono uccisi durante gli anni di piombo per difendere lo Stato, è meglio che si ritiri in campagna, magari in quel di Turbigo, nella Valle del Ticino, dove hanno avuto la sfortuna di averlo addirittura sindaco. Certo, il Roberto Lassini non ha fatto che eseguire gli ordini del capo che aveva parlato di "brigatismo giudiziario". Non a caso s'è scoperto che il signore in questione era in Tribunale il giorno in cui Berlusconi ha fatto il suo comizio contro i giudici. E' ritratto, infatti, in una foto alle spalle del premier, di Ghedini e del coordinatore milanese del Pdl Mantovani. Un'allegra brigata contro i "magistrati brigatisti". Quindi, siccome una cosa del genere non può essere archiviata come una gaffe, noi diciamo: via Lassini da Milano. E gli affidiamo anche un compito a casa: scriva su un quadernetto le biografie di alcuni magistrati. Gli suggeriamo alcuni nomi, tanto per cominciare: Guido Galli, Emilio Alessandrini, Vittorio Bachelet, Gustavo Minervini, Francesco Coco...
Quel signore che ha fatto affiggere in tutta Milano quei vergognosi manifesti "Via le Br dalle Procure" e che fino a qualche giorno fa nessuno conosceva (probabilmente nemmeno i suoi sostenitori) dovrebbe farci la cortesia di mettersi in pensione. Perché uno al quale viene in mente una cosa del genere non solo non ha diritto a essere candidato per il Comune (ovviamente con il Pdl a sostegno della signora Moratti), ma nemmeno per il condominio di casa sua. Uno che non sa che magistrati di quella Procura (e di tante altre Procure d'Italia) dalle Br furono uccisi durante gli anni di piombo per difendere lo Stato, è meglio che si ritiri in campagna, magari in quel di Turbigo, nella Valle del Ticino, dove hanno avuto la sfortuna di averlo addirittura sindaco. Certo, il Roberto Lassini non ha fatto che eseguire gli ordini del capo che aveva parlato di "brigatismo giudiziario". Non a caso s'è scoperto che il signore in questione era in Tribunale il giorno in cui Berlusconi ha fatto il suo comizio contro i giudici. E' ritratto, infatti, in una foto alle spalle del premier, di Ghedini e del coordinatore milanese del Pdl Mantovani. Un'allegra brigata contro i "magistrati brigatisti". Quindi, siccome una cosa del genere non può essere archiviata come una gaffe, noi diciamo: via Lassini da Milano. E gli affidiamo anche un compito a casa: scriva su un quadernetto le biografie di alcuni magistrati. Gli suggeriamo alcuni nomi, tanto per cominciare: Guido Galli, Emilio Alessandrini, Vittorio Bachelet, Gustavo Minervini, Francesco Coco...